disoccupazione badanti e colf: donna che usa la calcolatrice

Disoccupazione badanti e colf: come funziona l’indennità di disoccupazione e chi ne ha diritto?

Per quanto quello delle badanti, colf, babysitter e, in generale, dei lavoratori domestici sia un lavoro per natura particolare, anche per queste figure professionali rimane invariato il diritto di percepire un’indennità di disoccupazione nel caso di perdita involontaria del posto di lavoro. La NASpI, in sostituzione delle vecchie ASpI e Mini ASpI, è il sostegno INPS che può perciò essere oggetto di richiesta anche dei lavoratori domestici salvo, naturalmente, essere stati assunti con regolare contratto di lavoro. 

Ecco come funziona l’indennità di disoccupazione badanti e colf, quali sono i requisiti per ottenerla e come funziona. 

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Cos’è l’indennità di disoccupazione badante e colf: la NASpI 

Come qualsiasi lavoratore dipendente, anche bandati e colf assunte con regolare contratto di lavoro hanno diritto a richiedere l’indennità di disoccupazione NASpI. 

La NASpI, o Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è una misura di sostegno mensile erogata dall’INPS a vantaggio di tutti i lavoratori, comprese perciò colf e badanti, che perdono involontariamente il proprio posto di lavoro. Questa indennità di disoccupazione è stata varata nell’insieme delle riforme del Jobs Act del governo Renzi ed introdotta dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015 , n.22 in sostituzione delle precedenti prestazioni ASpI e MiniASpI della riforma Fornero. 

Una colf o una badante licenziata ha perciò diritto alla disoccupazione NASpI come sostegno al reddito come qualsiasi altro lavoratore assunto. D’altronde, ogni 3 mesi il datore di lavoro versa all’INPS, in favore della badante o colf, i contributi previdenziali e assistenziali che le danno diritto agli assegni familiari, alla maternità, alla pensione e, appunto, alla disoccupazione. La cifra di questi stessi contributi varia a seconda del numero di ore di lavoro svolto durante la settimana e a seconda della retribuzione oraria, che comunque deve rispettare i minimi definiti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico. 

L’indennità di disoccupazione colf e badanti viene erogata su domanda delle interessate e ammonta ad una cifra variabile a seconda della retribuzione degli ultimi 4 anni. 

Si tenga ben presente però che la richiesta di NASpI non è valida nel caso in cui sia stata la badante stessa a dare volontariamente le proprie dimissioni senza giusta causa. 

Desideri approfondire come funziona l’assunzione di badante e colf? Leggi questo articolo. 

indennità disoccupazione badante e colf: anziano che ride assieme alla sua badante

Diritto alla disoccupazione badante e colf: quali sono i requisiti 

Come abbiamo anticipato, la NASpI è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS e, in quanto tale, è l’Ente stesso a ricevere le domande e a stabilire i requisiti necessari per accedere all’indennità di disoccupazione. 

Di recente, con la Legge di Bilancio 2022, la disciplina della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è stata rivista per eliminare, dal 1° gennaio 2022, il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo svolto negli ultimi 12 mesi precedenti la richiesta di indennità. 

Ne deriva che, ad oggi, per accedere alla disoccupazione colf e badanti devono rispettare i seguenti presupposti: 

  • Possedere lo stato di disoccupazione per subito licenziamento involontario; 
  • Aver versato almeno 13 settimane di contributi (anche non continuativi) negli ultimi 4 anni precedenti la disoccupazione. 

Si noti che i lavoratori domestici hanno diritto alla disoccupazione anche nei casi di dimissioni volontarie per giusta causa (ovvero dettate da cause di forza maggiore o comportamenti altrui) e di dimissioni intervenute nel corso del periodo tutelato di maternità. 

In caso di risoluzione consensuale intervenuta all’interno di un rapporto di lavoro disciplinato da un contratto a tempo determinato, invece, la lavoratrice non ha diritto alla disoccupazione.

Hai qualche dubbio su come funziona il licenziamento colf e badanti? Leggi qui le linee guida di Gallas Group. 

Quanto dura la disoccupazione per i lavoratori domestici 

La NASpI è un contributo mensile cui durata dipende strettamente dal numero di mesi di contributi versati all’INPS. Infatti, l’indennità di disoccupazione viene corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane totali di contribuzione degli ultimi 4 anni, ovvero delle settimane lavorate dichiarate all’Ente, fino ad un massimo di 24 mesi. Ai fini di questo calcolo, non possono essere tenuti in considerazione i periodi contributivi che hanno già dato luogo all’erogazione delle prestazioni di disoccupazione. 

La domanda di disoccupazione per i lavoratori domestici va fatta all’INPS entro il 68° giorno dalla cessazione del rapporto di lavoro. La prestazione spetterà poi a decorrere: 

  • Dall’8° giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro se la domanda viene presentata entro l’8° giorno; 
  • Dal 1° giorno successivo alla prestazione della domanda se questa viene inviata oltre l’8° giorno; 

Quanto spetta a badanti e colf per la disoccupazione 

Anche per ciò che riguarda la misura dell’indennità, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto nuove regole applicate a partire dal 1° gennaio 2022. 

Infatti, è stato stabilito che la riduzione mensile del 3% della NASpI decorre ora a partire dal 6° mese di fruizione e non più dal 3° mese, come avveniva prima. Per di più, la riduzione valida per i lavoratori che hanno già compiuto 55 anni alla data della presentazione della domanda decorre invece dall’8° mese. 

L’importo mensile NASpI per la disoccupazione colf e badanti viene elaborato da un elaboratore automatico dell’INPS che tiene conto di quanto la lavoratrice domestica ha lavorato durante i 4 anni precedenti la disoccupazione e prevede un tetto massimo di 1.335,40 € al mese stabilito per legge. 

Nel complesso, la misura della prestazione è pari al 75% 

disoccupazione badanti: quanto spetta. firma del contratto

Disoccupazione badanti e colf: ecco come fare domanda 

L’indennità di disoccupazione viene concessa a chi rispetta i requisiti INPS e presta domanda all’Ente entro i termini stabiliti. La domanda deve infatti essere inviata all’INPS entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. 

Per inoltrare la domanda di disoccupazione, il lavoratore domestico può: 

  • Inviare la domanda in via telematica utilizzando il proprio Spid o PIN INPS dispositivo per accedere al servizio dedicato online; 
  • Rivolgersi a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o a un Patronato convenzionato che possa fare da tramite e trasmettere la domanda telematica all’INPS gratuitamente; 
  • Telefonando il Contact Center dell’INPS al numero 803 164 da rete fissa o al 06 164 164 da cellulare 

 

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E per le badanti straniere? 

E le badanti straniere hanno diritto alla disoccupazione? 

Certamente, anche le badanti e colf straniere possono fare regolare domanda di percezione dell’indennità. Ricordiamo che ciò che conta è che la badante sia stata assunta tramite regolare contratto di lavoro e che rispetti i requisiti di cui abbiamo scritto sopra. 

Ne deriva quindi che a livello burocratico e formale la disoccupazione per le badanti straniere è pari a quella delle badanti italiane. 

Hai bisogno di maggiori informazioni?  Contatta GallasGroup. 

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