badante in nero rischi sanzioni multe fa causa

Badante in nero: rischi, sanzioni e cosa succede se fa causa?

Quando si parla di assistenza familiare, la priorità è sempre una: prendersi cura delle persone più fragili con amore, rispetto e attenzione.

Eppure, presi dalla fretta o da esigenze economiche, può capitare di scegliere la via apparentemente più semplice: assumere una badante in nero, magari per pochi giorni in estate, magari “perché lo fanno tutti”.

Ma dietro questa scelta, spesso sottovalutata, si nascondono rischi molto seri. Sanzioni legali, vertenze, denunce, multe salate, perfino responsabilità penali. Senza contare che, senza un contratto, anche la badante perde ogni tutela: niente malattia, niente ferie, niente pensione.

In questo articolo vedremo quali sono i rischi che corre il datore di lavoro di una badante senza contratto e tutto quello che può succedere se una badante in nero fa causa o se lavora senza permesso di soggiorno.

Badante in nero: perché è un fenomeno ancora diffuso?

Nonostante gli sforzi normativi e l’impegno di molte famiglie, il lavoro della badante in nero è ancora una realtà molto presente in Italia. Secondo i dati ISTAT analizzati dall’Osservatorio DOMINA, il settore del lavoro domestico è quello con il tasso di irregolarità più alto: oltre il 57% delle collaboratrici lavorano senza contratto (Redazione DOMINA 19 ottobre 2021). Una percentuale che supera di gran lunga quella di altri comparti come l’agricoltura, la ristorazione e persino l’edilizia.

Perché succede? Da un lato, alcune famiglie affrontano l’assunzione in periodi limitati dell’anno o di fretta, magari in estate o sotto le vacanze, quando è urgente trovare una sostituta e si cerca la soluzione più semplice e meno costosa. Dall’altro, ci sono badanti che temono di perdere l’occasione o ignorano che una badante in nero non ha particolari diritti, preferendo un compenso immediato e in contanti a scapito di tutele fondamentali come malattia, ferie, TFR o maternità.

Ma è una scelta che può costare cara a entrambe le parti. Ecco perché, come vedremo nel corso di questo articolo, è sempre più importante affidarsi ad agenzie serie e professionali come Gallas Group, che garantiscono badanti selezionate, regolarmente assunte, con documentazione in regola e permesso di soggiorno valido. Così le famiglie evitano problemi futuri e le lavoratrici ricevono tutte le tutele che spettano loro per legge.

LEGGI LE TESTIMONIANZE DELLE FAMIGLIE CHE HANNO SCELTO GALLAS GROUP

Paga oraria badante in nero: quanto è e perché non ti fa risparmiare davvero ?

Adesso approfondiamo l’aspetto della retribuzione. Abbiamo già accennato che scegliere una badante in nero può sembrare una soluzione pratica e “più economica”, soprattutto in estate quando serve una sostituzione urgente e si è tentati di aggirare burocrazia e costi.

Ma è davvero così? La realtà è ben diversa: pagare una paga oraria badante in nero significa esporsi a rischi legali, economici e, cosa ancora più importante, alla totale assenza di garanzie, sia per la famiglia che per la lavoratrice.

Un contratto regolare è l’unico modo per definire chiaramente mansioni, orari, retribuzione, tutele e diritti.

Una badante notturna in nero, ad esempio, potrebbe non rispettare il riposo previsto o rifiutarsi di svolgere alcune attività, senza che il datore possa far valere nulla. Inoltre, una badante senza contratto può in qualsiasi momento cambiare le carte in tavola, chiedere un aumento o agire per vie legali. Questo non può accadere quando c’è un contratto regolare perché la retribuzione è fissata sui minimi retributivi nazionali.

Oggi i minimi retributivi di una badante fissa al mese devono rispettare la normativa. In questa tabella abbiamo riportato la retribuzione minima che una badante con contratto regolare deve ricevere dal datore di lavoro, così da poter avere un’idea più concreta di quale sia il costo reale di una badante con contratto ( ti stupirà sapere che a volte può costarti meno di una badante in nero!):

Livello Lavoratori Conviventi (€ al mese) Lavoratori Conviventi con Orario Ridotto (€ al mese)
Livello A 736,25
Livello AS 870,13
Livello B 937,06 669,32
Livello BS 1003,99 702,81
Livello C 1070,94 776,40
Livello CS 1137,86
Livello D 1338,65 ( + indennità sostitutiva di 197,95 )
Livello DS 1405,58 ( + indennità sostitutiva di 197,95 )

 

Spesso, soprattutto quando non ci si affida a professionisti seri, alle badanti viene offerto lo stesso compenso, o addirittura meno, ma senza contratto. Una scelta che può sembrare vantaggiosa, ma che in realtà espone entrambe le parti a rischi concreti. Senza un contratto regolare e il rispetto dei minimi retributivi, non solo si infrange la legge e si rischiano sanzioni salate, ma si privano le lavoratrici di diritti fondamentali come il vitto e alloggio, le ferie, la malattia retribuita e la copertura assicurativa.

Per scoprire i minimi retributivi anche per badanti part time o notturne, leggi la nostra guida approfondita :

➡️ Quanto costa una badante oggi

Sanzioni Badante in nero per chi assume: cosa si rischia?

Come abbiamo visto, scegliere una badante in nero non fa risparmiare davvero. Al contrario, espone le famiglie a una lunga serie di rischi, economici e legali.

Ma oltre ai costi nascosti, è bene conoscere con precisione le sanzioni previste dalla legge per chi assume senza contratto.

Nel lavoro domestico, anche se il datore non è un’impresa ma una famiglia, gli obblighi sono chiari. Ecco nel dettaglio le principali sanzioni previste per chi assume una badante a nero:

  1. Mancata comunicazione all’INPS: se l’assunzione non viene comunicata all’INPS almeno 24 ore prima dell’inizio del lavoro, si rischia una multa da 200 a 500 euro;
  2. Mancato versamento dei contributi INPS: sanzione dal 30% al 60% dell’importo evaso, con una soglia minima di 3.000 euro;
  3. Mancata iscrizione all’INAIL o altra assicuazione: rischio di non copertura in caso di infortunio e ulteriori sanzioni amministrative;
  4. Scrittura privata non valida: qualsiasi accordo non ufficiale non ha valore legale, quindi nessuna protezione per il datore in caso di contestazioni;
  5. Rischio di vertenza: la badante può chiedere entro 5 anni tutti gli arretrati non pagati, dalle mensilità al TFR, fino a tredicesima, ferie, festività e contributi;
  6. Pagamento in contanti: se non tracciato e senza contratto, può comportare ulteriori obblighi di integrazione economica secondo quanto previsto dal CCNL;
  7. Sanzione per recidiva: se il datore è recidivo, le multe possono raddoppiare.

Questi sono i casi più comuni in cui una badante a nero può trasformarsi in un serio problema legale ed economico per la famiglia che la assume. Spesso si pensa che “tanto è solo per qualche settimana” o “è lei a chiedere di non fare il contratto”, ma la legge non ammette eccezioni: anche nel lavoro domestico gli obblighi del datore di lavoro sono ben definiti.

Nel prossimo paragrafo approfondiremo un caso ancora più delicato: cosa succede se la badante in nero non ha il permesso di soggiorno?

Badante in nero e senza permesso di soggiorno: tutti i rischi

Anche assumere una badante in nero priva di permesso di soggiorno provoca conseguenze legali che diventano ancora più gravi. In questo caso, infatti, non si tratta più solo di un illecito amministrativo, ma di un vero e proprio reato penale punito severamente dalla legge italiana.

Il datore di lavoro che impiega un cittadino extracomunitario sprovvisto di regolare permesso di soggiorno rischia:

  • la reclusione da 6 mesi a 3 anni, secondo quanto stabilito dall’articolo 22, comma 12, del D.Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione);
  • una multa di 5.000 euro per ogni lavoratore irregolare assunto, anche nel caso di rapporto domestico occasionale o temporaneo.

A nulla valgono eventuali accordi verbali o scritture private. La legge italiana, infatti, tutela il lavoratore anche in caso di rapporto irregolare, considerando “indisponibili” i diritti minimi previsti dalla normativa vigente e dai contratti collettivi.

In sintesi, assumere una badante straniera senza permesso di soggiorno significa esporsi a rischi penali, civili ed economici molto rilevanti, che possono compromettere la serenità e la stabilità economica della famiglia.

Per conoscere la procedura corretta di assunzione e assicurarti che la collaboratrice sia in regola con il permesso di soggiorno, consulta la guida completa di Gallas Group:

➡️ Permesso di soggiorno per badante: documenti e procedura

Badante in nero cosa rischia: quali sono i problemi per chi lavora

Come abbiamo visto, scegliere una badante in nero comporta conseguenze serie per chi assume. Ma anche chi lavora senza contratto non è immune da rischi, soprattutto quando decide di restare irregolare per continuare a percepire sussidi o agevolazioni pubbliche.

In linea generale, il legislatore considera la badante parte lesa di un rapporto squilibrato. Chi lavora senza contratto, infatti, non ha tutele, ferie retribuite, copertura assicurativa né diritto alla pensione. Tuttavia, in alcuni casi ben precisi, la badante in nero può essere soggetta a sanzioni anche gravi.

Una prima situazione riguarda chi dichiara di essere disoccupata per ottenere NASpI o altri sussidi, ma nel frattempo lavora in nero. In questo caso si configura il reato di falsità ideologica in atto pubblico o, nei casi più gravi, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

La pena prevede fino a due anni di reclusione e sanzioni economiche da oltre 5.000 euro, con l’obbligo di restituire tutte le somme percepite. Questo vale anche per chi non percepisce direttamente la disoccupazione, ma ha dichiarato uno status occupazionale falso al Centro per l’Impiego.

Ma i rischi non si fermano qui. Una badante senza contratto non ha alcuna copertura assicurativa. In caso di infortunio sul lavoro, dovrà provvedere da sola alle spese mediche, senza alcuna tutela. Il datore, da parte sua, rischia una denuncia per omissione di vigilanza o addirittura per lesioni personali colpose.

Badante in nero denuncia o fa causa: cosa può succedere?

badante in nero che fa causa

Anche quando una badante è stata assunta in nero, se il rapporto di lavoro irregolare si interrompe o emergono condizioni ingiuste, non è raro che la collaboratrice domestica decida di sporgere denuncia o fare causa al datore di lavoro. In questi casi, le conseguenze possono essere importanti.

La denuncia può essere presentata al sindacato, all’Ispettorato del Lavoro o alla Guardia di Finanza. Ma il passo più incisivo resta l’azione legale presso il Tribunale del Lavoro, dove la badante può avviare una vertenza per lavoro irregolare. E se riesce a dimostrare il rapporto lavorativo, il giudice può condannare il datore a pagare:

  • tutte le retribuzioni arretrate, comprese quelle eventualmente pagate in contanti ma non dimostrabili;
  • contributi previdenziali e assistenziali non versati;
  • ferie, permessi e tredicesime non riconosciuti;
  • il TFR maturato e non pagato;
  • gli straordinari e le maggiorazioni non liquidate;
  • eventuali danni morali o patrimoniali, come la perdita della NASpI o di altre tutele INPS;
  • le spese processuali e legali, che in alcuni casi possono gravare interamente sul datore.

In molti casi, soprattutto se il rapporto di lavoro è stato lungo e continuativo, il rischio concreto per la famiglia è quello di dover affrontare una somma molto elevata da pagare in un’unica soluzione. Senza contare il danno reputazionale o la possibile segnalazione alle autorità competenti.

Per evitare tutto questo, è sempre meglio regolarizzare subito il rapporto di lavoro. Non servono soluzioni complicate, basta affidarsi a professionisti del settore come Gallas Group, che garantiscono assunzioni trasparenti, assistenza completa e badanti qualificate già in regola con documentazione, permesso di soggiorno e copertura INPS/INAIL.

Perché conviene sempre assumere una badante in regola?

Dopo aver visto i rischi del lavoro irregolare, sia per il datore che per la collaboratrice, è evidente che assumere una badante in regola è la scelta più sicura, conveniente e sostenibile nel lungo periodo.
Dal punto di vista legale, un contratto regolare protegge il datore da sanzioni, cause di lavoro, vertenze sindacali e responsabilità civili o penali in caso di infortunio. La lavoratrice, dal canto suo, può contare su tutele fondamentali come la copertura INAIL, i contributi INPS, il TFR, le ferie e le indennità di malattia.

Ma non è tutto. Esistono anche vantaggi fiscali concreti per le famiglie che assumono regolarmente:

Tutti questi benefici aiutano a ridurre significativamente il costo effettivo dell’assistenza.

In altre parole, scegliere la regolarità conviene anche economicamente.

Gallas Group supporta da sempre famiglie e lavoratori nella gestione regolare dei rapporti di lavoro domestico. Le badanti selezionate sono tutte in regola, con permesso di soggiorno valido, contratto attivo e documentazione completa.
Scegli la serenità di un’assistenza professionale: cerca la sede Gallas Group più vicina o contattaci per scoprire come possiamo aiutarti.

    Contatta la sede di

    Condividi
    FacebookLinkedIn