Lettera dimissioni badante: con preavviso o senza e modello da utilizzare

Quando arriva una lettera dimissioni dalla badante significa che ha deciso di concludere il rapporto di lavoro ed è importante sapere come gestire la situazione nel modo corretto.

In questo articolo trovi una guida completa su come e quando scrivere una lettera di dimissioni badante, con spiegazioni chiare, modelli pronti all’uso e indicazioni sui tempi di preavviso previsti dal contratto. Che tu sia una famiglia datrice di lavoro o una lavoratrice domestica in procinto di cambiare occupazione, qui troverai tutte le informazioni utili per affrontare questo passaggio nel rispetto delle regole e dei diritti di entrambe le parti.

Dimissioni badanti e licenziamento: quali sono le differenze?

Nel lavoro domestico, è importante distinguere chiaramente tra dimissioni e licenziamento, due modalità diverse di interrompere un rapporto di lavoro. Capire questa differenza è fondamentale sia per le badanti, che desiderano lasciare il proprio impiego, sia per le famiglie, che possono trovarsi nella situazione di dover concludere la collaborazione.

La distinzione principale riguarda chi prende l’iniziativa:

  • dimissioni: è la badante a comunicare la propria volontà di lasciare il lavoro;
  • licenziamento: è il datore di lavoro a decidere di interrompere il rapporto.

In entrambi i casi è previsto un periodo di preavviso, ma con tempistiche differenti che vedremo nel prossimo paragrafo ma, in linea generale, quello richiesto alla badante per le dimissioni è ridotto del 50% rispetto a quello dovuto in caso di licenziamento. Sia le dimissioni che il licenziamento devono essere formalizzati per iscritto e implicano obblighi successivi, come la comunicazione all’INPS e la liquidazione del TFR.

Un aspetto importante da sottolineare è che, in caso di dimissioni, la badante non ha diritto alla NASpI, ossia all’indennità di disoccupazione.

Se ti interessa approfondire tutti gli aspetti legati al licenziamento di colf e badanti, trovi una guida completa qui: Licenziamento colf e badanti: guida completa

Dimissioni badante: come funzionano e termini del preavviso

Dopo aver chiarito le differenze tra dimissioni e licenziamento, concentriamoci ora sul primo caso: quando è la badante a voler concludere il rapporto di lavoro. Che si tratti di una decisione presa per motivi personali o professionali, è importante che tutto avvenga nel rispetto delle regole previste dal Contratto Collettivo Nazionale. Questo consente alla famiglia di gestire correttamente le dimissioni e alla badante di tutelare i propri diritti.

Le dimissioni badante sono l’atto con cui la lavoratrice comunica la volontà di interrompere il rapporto di lavoro. Si tratta di una scelta personale, che non richiede il consenso del datore, ma che deve seguire un iter preciso per essere valida. Le dimissioni devono essere sempre presentate in forma scritta.

Il datore non può rifiutare le dimissioni, ma deve semplicemente prenderne atto. Tuttavia, la badante è tenuta a rispettare un periodo di preavviso, salvo i casi di dimissioni per giusta causa, che vedremo nei prossimi paragrafi. È importante chiarire che i termini di preavviso stabiliti dal CCNL si applicano sia alle dimissioni sia al licenziamento, ma in caso di dimissioni si riducono automaticamente del 50%.

Questo significa che la badante, salvo accordi diversi, dovrà comunque lavorare per un certo numero di giorni dopo aver presentato la lettera di dimissioni, ma per un periodo più breve rispetto a quello previsto in caso di licenziamento da parte del datore.

I termini variano a seconda di due fattori:

  • il numero di ore settimanali previste dal contratto;
  • l’anzianità di servizio maturata presso lo stesso datore.

È proprio sulla base di queste due variabili che si determinano i giorni di preavviso, con differenze precise tra i rapporti inferiori e superiori alle 25 ore settimanali. Per il licenziamento, per rapporti di lavoro inferiori a 25 ore settimanali, il preavviso è di:

  • 8 giorni di calendario se l’anzianità è fino a 2 anni;
  • 15 giorni se l’anzianità è superiore a 2 anni.

Per i rapporti pari o superiori alle 25 ore settimanali, invece:

  • 15 giorni di calendario per anzianità fino a 5 anni;
  • 30 giorni di calendario oltre i 5 anni di servizio.

Tuttavia, come anticipato, in caso di dimissioni volontarie questi termini si riducono del 50%.
Per rendere tutto più chiaro, ecco una tabella riassuntiva con i giorni di preavviso previsti in caso di dimissioni o licenziamento, in base al tipo di contratto e all’anzianità di servizio.

Recap: tabella tempistiche del preavviso

Ore settimanali Anzianità di servizio Preavviso in caso di licenziamento Preavviso in caso di dimissioni
Meno di 25 ore settimanali Fino a 2 anni 8 giorni di calendario 4 giorni di calendario
Oltre 2 anni 15 giorni di calendario 8 giorni di calendario
25 ore o più settimanali Fino a 5 anni 15 giorni di calendario 8 giorni di calendario
Oltre 5 anni 30 giorni di calendario 15 giorni di calendario

Dimissioni badante: quando comunicare all’INPS e come fare ultimi cedolini

Dopo aver ricevuto la lettera di dimissioni badante, firmata e datata, il datore di lavoro deve attivarsi per completare alcuni adempimenti formali obbligatori. Il primo è la comunicazione della cessazione del rapporto all’INPS, che va effettuata entro 5 giorni dall’ultimo giorno di lavoro. Si tratta di una procedura semplice, che può essere svolta direttamente online tramite il portale INPS, utilizzando le credenziali SPID del datore di lavoro e il codice del rapporto domestico.
Oltre alla comunicazione, è necessario procedere con il calcolo e la gestione dell’ultimo cedolino della badante. In questo documento vanno riportati tutti gli importi dovuti alla collaboratrice, comprese:

  • le giornate effettivamente lavorate nel mese in corso;
  • l’eventuale indennità sostitutiva del preavviso, se non rispettato;
  • la quota di TFR maturata;
  • eventuali ferie residue e tredicesima.

Anche se si tratta di dimissioni volontarie, la badante ha pieno diritto a percepire tutte le spettanze maturate fino all’ultimo giorno di impiego. È quindi compito del datore elaborare un cedolino corretto e completo, senza trattenute ingiustificate.

Un altro passaggio importante riguarda il versamento dei contributi. A differenza della normale scadenza trimestrale, in caso di dimissioni della badante o colf il pagamento va effettuato entro 10 giorni dalla fine del rapporto. Anche questo adempimento può essere gestito in autonomia dal datore, attraverso l’applicativo INPS che permette di generare il MAV in modo automatico.

Lettera dimissioni badante: cosa deve contenere?

lettera dimissioni badante cosa scrivere modello fac simile

Come abbiamo visto, le dimissioni devono sempre essere comunicate con una lettera. Che si tratti di una colf o di una badante convivente o non convivente, la lettera di dimissioni è uno step fondamentale per ufficializzare la conclusione del rapporto di lavoro domestico. È un documento che deve sempre essere redatto in forma scritta, anche nei casi in cui le parti si lascino in buoni rapporti.

Secondo quanto previsto dalla normativa, una lettera di dimissioni badante con preavviso deve contenere:

  1. i dati anagrafici della lavoratrice e del datore di lavoro;
  2. la data di inizio del preavviso (coerente con quanto previsto dal contratto);
  3. la data dell’ultimo giorno di lavoro effettivo;
  4. una frase chiara e inequivocabile che esprima la volontà di dimettersi;
  5. eventuali ringraziamenti o note personali, se desiderate.

Nel caso in cui il preavviso non venga rispettato del tutto, il datore può trattenere dalla busta paga finale l’importo corrispondente ai giorni mancanti. È sempre consigliabile, quindi, indicare con precisione anche il numero di giorni di preavviso effettivamente dati.

Lettera dimissioni badante modello: ecco cosa scrivere

Di seguito trovi una lettera dimissioni badante fac simile che può essere utilizzato come riferimento in caso tu sia una collaboratrice domestica (o un datore di lavoro) che deve formalizzare correttamente la chiusura del rapporto.

Fac-simile lettera di dimissioni badante con preavviso

Dipendente: Nome e Cognome
Indirizzo
Città – CAP

Datore di lavoro: Nome e Cognome
Indirizzo
Città – CAP

Oggetto: Dimissioni volontarie con preavviso
Spettabile Sig./Sig.ra [Cognome datore],
con la presente comunico la mia volontà di interrompere il rapporto di lavoro domestico alle Sue dipendenze.
In ottemperanza a quanto previsto dal vigente Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico, il mio preavviso decorre da [data inizio preavviso] e l’ultimo giorno di lavoro sarà il [data fine rapporto].
La ringrazio per la collaborazione e resto disponibile a garantire il corretto passaggio di consegne.
Cordiali saluti,
[Firma]
[Luogo e data]

Questo modello lettera dimissioni badante con preavviso può essere consegnato a mano (con firma del datore per ricevuta) oppure inviato tramite raccomandata A/R per una maggiore tracciabilità.

Invece, nel caso di licenziamento, ecco cosa deve includere la lettera del datore di lavoro.

Lettera dimissioni badante per giusta causa: cosa cambia?

Finora abbiamo visto come funziona la procedura standard in caso di dimissioni con preavviso da parte della badante.

Ma cosa succede se la lavoratrice decide di interrompere il contratto senza preavviso?

In alcuni casi particolari, ciò è possibile: è il caso delle dimissioni per giusta causa, una formula prevista dal CCNL che consente di risolvere immediatamente il rapporto di lavoro a fronte di comportamenti gravi da parte del datore.

La lettera di dimissioni badante per giusta causa serve, infatti, a tutelarla in situazioni critiche, come il mancato pagamento della retribuzione, molestie, mobbing o altre condizioni che rendono impossibile proseguire il lavoro, anche temporaneamente.

In questi casi, la badante può interrompere il contratto senza dare alcun preavviso, ma è fondamentale che la giusta causa sia dimostrabile con prove concrete (documenti, email, testimonianze, ecc.). Va inoltre chiarito che, in assenza di una motivazione valida e documentata, il datore di lavoro potrebbe contestare le dimissioni, ritenendole non giustificate.
Per evitare errori o contenziosi, è sempre consigliabile farsi supportare da un consulente del lavoro, un avvocato o un patronato, soprattutto nel caso di dimissioni senza preavviso badante. Nel paragrafo successivo trovi un esempio pratico di fac simile per lettera di dimissioni senza preavviso.

Lettera dimissioni badante per giusta causa e senza preavviso: ecco cosa scrivere

Nel caso in cui la badante si trovi costretta a interrompere il rapporto lavorativo senza preavviso, è fondamentale presentare una lettera chiara e completa, specificando che si tratta di dimissioni per giusta causa. Questo tipo di comunicazione deve includere tutti gli elementi richiesti dal CCNL, in modo da tutelare entrambe le parti e, se necessario, far valere la propria posizione in sede legale o sindacale.

Fac-simile lettera di dimissioni badante senza preavviso

Dipendente: Nome e Cognome
Indirizzo
Città e CAP

Datore di lavoro: Nome e Cognome
Indirizzo
Città e CAP

Oggetto: Dimissioni per giusta causa senza preavviso
Spettabile Sig./Sig.ra [NOME DATORE],
la sottoscritta [NOME BADANTE], alle Vostre dipendenze dal [DATA INIZIO RAPPORTO], con la qualifica di [ES. badante convivente], comunica la volontà di interrompere il rapporto di lavoro con effetto immediato, ai sensi del vigente Contratto Collettivo Nazionale del lavoro domestico.
Tale decisione è motivata da [es. mancato pagamento della retribuzione / comportamenti gravi incompatibili con la prosecuzione del rapporto], circostanza che configura una giusta causa e rende impossibile proseguire, anche temporaneamente, l’attività lavorativa.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e vi porgo distinti saluti.
Firma della badante
Luogo e data

Dimissioni badante senza preavviso: come comportarsi?

lettera dimissioni badante senza preavviso come reagire cosa fare

Quando una badante si dimette senza preavviso, può essere un momento delicato per entrambe le parti. La famiglia si ritrova spesso a dover riorganizzare l’assistenza in tempi stretti, mentre la lavoratrice può aver preso una decisione difficile ma necessaria.
Ecco alcuni consigli pratici per affrontare al meglio questa situazione, soprattutto se sei la famiglia datrice di lavoro:

  1. Verifica il motivo delle dimissioni: se la badante si dimette senza rispettare il preavviso, è fondamentale capire se si tratta di un caso legittimo (ad esempio, dimissioni per giusta causa) oppure di una scelta non motivata. La distinzione è importante per stabilire se il datore può trattenere l’indennità di preavviso.
  2. Organizzati tempestivamente: per la famiglia, le dimissioni improvvise possono rappresentare un’emergenza. È utile avere una lista di contatti affidabili o rivolgersi subito a un’agenzia per cercare una sostituta. Il rischio concreto è lasciare l’assistito senza supporto.
  3. Mostra comprensione per le motivazioni personali: alcune dimissioni improvvise nascono da urgenze familiari, stress lavorativo o difficoltà emotive. Ascoltare, quando possibile, è un segno di rispetto che può fare la differenza.
  4. Attenzione alla NASpI: le dimissioni volontarie non danno diritto alla disoccupazione, a meno che non siano per giusta causa. Questo è un aspetto importante che la lavoratrice dovrebbe valutare prima di prendere una decisione affrettata.
  5. Cura il clima lavorativo fin dall’inizio: un ambiente sereno, un affiancamento iniziale ben strutturato e un dialogo aperto possono ridurre il rischio di interruzioni improvvise. Un buon rapporto personale e professionale spesso fa la differenza nella durata del rapporto di lavoro.
  6. Rimani aperto al dialogo: in caso di difficoltà o tensioni, cercare un confronto rispettoso e diretto può aiutare a prevenire dimissioni improvvise o gesti dettati dalla stanchezza.

Affronta le dimissioni badante con il giusto supporto

Gestire correttamente le dimissioni di una badante, soprattutto in caso di cessazione improvvisa del rapporto, è una delle sfide più delicate per le famiglie.

Gallas Group è al fianco delle famiglie per offrire supporto non solo nella selezione di nuove figure professionali, ma anche nella gestione burocratica e contrattuale delle fasi di interruzione del rapporto.

LEGGI LE TESTIMONIANZE DELLE FAMIGLIE

Allo stesso tempo, accompagniamo nella ricerca di un nuovo impiego dopo le dimissioni le lavoratrici domestiche, in particolare le badanti professioniste, in cerca di un’opportunità professionale sicura, regolare e rispettosa dei loro diritti.
Che tu sia una famiglia che cerca una nuova assistente o una collaboratrice in cerca di un impiego affidabile, la nostra agenzia è pronta ad affiancarti con competenze consolidate, consulenza personalizzata e un approccio umano.

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