
Dichiarazione dei redditi badante: guida pratica al 730 e alle detrazioni
Chi assume una badante, o lavora come tale con un contratto regolare, prima o poi si trova davanti una domanda cruciale: come funziona la dichiarazione dei redditi per le badanti?
La risposta non è sempre immediata, perché il lavoro domestico segue regole diverse rispetto ad altri settori. Le famiglie non sono sostituti d’imposta, quindi spetta alla lavoratrice – o al lavoratore – occuparsi in prima persona del modello 730 o del modello Redditi PF, calcolare le tasse da pagare e capire quali detrazioni o deduzioni spettano.
In questa guida pratica, pensata sia per badanti sia per famiglie datrici di lavoro, troverai tutto ciò che serve: obblighi fiscali, documenti da preparare, scadenze, agevolazioni e rischi per chi non presenta la dichiarazione.
Ti aiutiamo a fare chiarezza su ogni passaggio.
Perché anche in ambito fiscale, essere informati è la miglior forma di tutela.
Dichiarazione dei redditi badante: guida pratica per badanti e famiglie
Tutte le badanti regolarmente assunte con contratto, devono occuparsi ogni anno della propria dichiarazione dei redditi. Questo perché, secondo la normativa italiana, i datori di lavoro domestico (le famiglie) NON sono sostituti d’imposta.
In parole semplici: quando pagano lo stipendio, non applicano le trattenute fiscali IRPEF, né versano le tasse al posto della lavoratrice.
Il risultato? La badante riceve ogni mese uno stipendio compreso di Irpef, dunque per conoscerne il valore netto occorre sottrarre i contributi previdenziali versati dal datore di lavoro. Sarà poi lei – non la famiglia – a dover versare le imposte dovute attraverso il Modello 730 o il Modello Redditi PF (ex Unico).
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Dichiarazione redditi badanti 2025: chi è obbligato a presentarla?
Sono obbligate tutte le badanti che nel 2024 hanno avuto un reddito annuo superiore a 8.500 euro.
Le lavoratrici con redditi inferiori rientrano nella cosiddetta “no tax area” e non hanno l’obbligo di dichiarazione. Tuttavia, possono comunque presentarla per recuperare eventuali benefici fiscali o detrazioni (ad esempio per figli a carico, spese sanitarie o il trattamento integrativo).
In sintesi: anche se non ci sono tasse trattenute in busta paga, le badanti sono tenute a dichiarare il proprio reddito annuale.
Quali documenti servono per la dichiarazione dei redditi della badante?
Per presentare la dichiarazione dei redditi badante in modo corretto, è fondamentale preparare tutta la documentazione necessaria. Che si tratti di compilare il Modello 730 o il Modello Redditi, alcuni dati non possono mancare.
Ecco l’elenco dei principali documenti richiesti alla badante o lavoratrice domestica:
- Certificazioni uniche o riepilogo dei compensi ricevuti dai datori di lavoro domestico nell’anno precedente;
- Ricevute dei pagamenti o buste paga mensili, se disponibili;
- Codice fiscale e documento di identità (o permesso di soggiorno);
- Eventuali spese deducibili o detraibili (es. spese mediche, scolastiche, per figli a carico, affitto, ecc.);
- Documentazione per familiari a carico, se presenti (es. codice fiscale e reddito dei figli/coniuge);
- Codice IBAN se si vuole ricevere un eventuale rimborso direttamente sul conto corrente.
Per chi si rivolge a un CAF o a un commercialista, portare tutta questa documentazione è indispensabile per evitare errori, omissioni o calcoli sbagliati.
730 badante: come fare la dichiarazione dei redditi nel 2025
Una volta chiarito che la dichiarazione dei redditi per badanti è obbligatoria, la domanda successiva è sempre la stessa: “Come si fa, in pratica?”
Le badanti – come tutti i lavoratori domestici – devono compilare ogni anno un modello fiscale per comunicare all’Agenzia delle Entrate i redditi percepiti, pagare le tasse eventualmente dovute e accedere a rimborsi e bonus spettanti. Questo perché, come detto, il datore di lavoro non fa da sostituto d’imposta, quindi non trattiene le tasse in busta paga.
Le badanti, come tutte le lavoratrici e i lavoratori domestici, possono scegliere tra due strade:
- Il Modello 730 badante: consigliato se si hanno solo redditi da lavoro dipendente e non si ha un sostituto d’imposta (cioè il datore non versa le tasse per conto tuo).
✅ Scadenza: 30 settembre
- Il Modello Redditi PF (ex Unico): da usare se oltre al lavoro domestico hai altri redditi (ad esempio da affitti, pensioni o lavori occasionali).
✅ Scadenza: 31 ottobre
A partire dal 30 aprile dell’anno in corso, puoi anche consultare la dichiarazione dei redditi badante precompilata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, tramite SPID o CIE. È un buon punto di partenza per chi vuole verificarla o farsi assistere da un servizio fiscale dedicato.
Badanti e tasse: cosa bisogna pagare e come funziona l’IRPEF?
Una volta compilato il modello 730 o il modello Redditi PF, arriva la fase più importante: il calcolo effettivo delle tasse badante da versare. Questo è un passaggio fondamentale, perché – come abbiamo visto – nel lavoro domestico il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta.
Proprio per questo, attraverso la dichiarazione dei redditi, si regolarizza la propria posizione fiscale e si pagano le imposte dovute.
Nello specifico, le tasse da pagare sono:
- l’IRPEF, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche;
- le addizionali regionali e comunali, che variano in base alla residenza.
In merito all’ IRPEF badanti 2025 è importante sapere che il sistema fiscale italiano prevede aliquote progressive, che aumentano all’aumentare del reddito.
Per quest’anno le aliquote IRPEF badante sono:
Fascia di reddito | Aliquota IRPEF 2025 |
---|---|
Fino a 28.000 € | 23% |
Da 28.001 € a 50.000 € | 35% |
Oltre 50.000 € | 43% |
Come abbiamo visto, anche per le badanti si applicano le normali aliquote IRPEF previste dalla legge, ma con una grande differenza rispetto ai lavoratori dipendenti di altri settori. Questo comporta un diverso modo di versare le imposte, che devono essere calcolate e dichiarate direttamente dalla lavoratrice.
La tabella seguente mette a confronto i due sistemi:
Aspetto | Lavoratore “classico” | Badante (lavoro domestico) |
---|---|---|
Aliquote IRPEF | ✅ Sì, uguali | ✅ Sì, uguali |
Chi versa le imposte | Il datore (sostituto d’imposta) | La badante tramite dichiarazione |
Obbligo dichiarazione | Solo se richiesto | ✅ Sì, sempre |
Badante non fa dichiarazione dei redditi: i rischi
Per le badanti che devono fare il 730 e pagare le tasse ma non lo fanno, l’Agenzia delle Entrate prevede controlli e sanzioni. Si parte da 250 euro di multa, ma si può arrivare a pagare fino al 240% delle imposte dovute. E nei casi più gravi, come omissioni ripetute o importi elevati, scatta anche il rischio di accertamenti approfonditi e, in casi estremi, procedimenti penali per evasione fiscale.
Non si tratta solo di una questione economica. Una dichiarazione dei redditi badante mancante può complicare o bloccare l’accesso a bonus o prestazioni INPS e compromettere la reputazione professionale della lavoratrice.
E il datore di lavoro? Se ha rispettato i propri doveri – contributi versati, contratto in regola, buste paga tracciabili – non rischia nulla. Ma attenzione: se emerge una situazione poco chiara, potrebbe essere coinvolto nei controlli e dover dimostrare la propria correttezza con ricevute e documentazione.
I casi recenti lo dimostrano. In molte province italiane, la Guardia di Finanza ha scoperto decine di badanti che non avevano mai dichiarato redditi regolari, facendo scattare multe salate e controlli a tappeto. Segno che l’evasione nel lavoro domestico non passa più inosservata.
Meglio evitare leggerezze: presentare la dichiarazione dei redditi conviene, anche solo per tutelarsi da rischi futuri e accedere a rimborsi o agevolazioni previste dalla legge.
Per chi non sa da dove iniziare o ha dubbi sui documenti da presentare, il consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore, come le agenzie specializzate in assistenza familiare.
Per questo Gallas Group accompagna le famiglie e le badanti in ogni fase, dall’assunzione alla gestione fiscale, con un supporto costante e personalizzato:
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Detrazioni badante: quali si possono richiedere?
Dopo aver capito come si calcolano le tasse nella dichiarazione dei redditi di una badante, rispondiamo ad una domanda che molto spesso ci pongono le famiglie e non le lavoratrici: Si può scaricare la spesa della badante nel 730?
La risposta è sì, ma per farlo è importante distinguere due concetti fondamentali: deduzione e detrazione.
Le spese deducibili si sottraggono dal reddito lordo prima che vengano calcolate le imposte da versare. In altre parole, riducono la base imponibile.
Le spese detraibili, invece, si sottraggono direttamente dall’imposta calcolata, e solitamente corrispondono a una percentuale della spesa sostenuta (per molte voci, ad esempio, è il 19%).
Se una famiglia ha sostenuto sia spese deducibili che detraibili, la procedura corretta prevede prima la deduzione delle spese ammesse, poi l’applicazione delle detrazioni IRPEF sull’imposta risultante.
Nel caso specifico dell’assunzione di una badante con regolare contratto, è possibile accedere a entrambe le agevolazioni, a seconda del tipo di spesa sostenuta.
Se vuoi approfondire anche tutti i benefici fiscali e bonus relativi all’assunzione di una badante, leggi la nostra guida dedicata.
Vediamo ora nel dettaglio quali detrazioni e deduzioni sono previste dalla normativa e a quali condizioni si ha diritto.
1. Deduzione badante: fino a 1.549,37 € all’anno per i contributi
La prima agevolazione riguarda i contributi INPS obbligatori che il datore di lavoro versa trimestralmente per la badante.
Questi contributi sono deducibili dal reddito imponibile (cioè si sottraggono dal reddito prima del calcolo delle imposte) fino a un massimo di 1.549,37 euro all’anno. La deduzione riguarda solo la quota a carico del datore di lavoro, non quella trattenuta dalla busta paga della badante.
Per usufruire correttamente della detrazione è necessario:
- aver versato effettivamente i contributi nell’anno di imposta (vale il principio di cassa: conta la data del pagamento, non quella del trimestre di riferimento);
- conservare le ricevute MAV o dei bollettini postali completi dei dati del rapporto di lavoro (nome datore e lavoratrice, ore, retribuzione, ecc.);
- compilare il Rigo E23 del modello 730/2025 o l’equivalente nel modello Redditi PF.
2. Detrazione badante legge 104: per soggetti non autosufficienti
Se la badante assiste una persona non autosufficiente, si apre una seconda possibilità: la detrazione IRPEF del 19% sulle spese sostenute per l’assistenza personale, fino a un massimo di 2.100 euro all’anno.
Il risparmio fiscale può arrivare fino a 399 euro e si applica solo se:
- la persona assistita è stata dichiarata non autosufficiente da un medico (non basta una disabilità generica) – vale anche in caso di Legge 104;
- il reddito complessivo del contribuente che sostiene la spesa non supera i 40.000 euro;
- la badante è regolarmente assunta con contratto per assistenza personale domiciliare.
Le spese detraibili devono essere tracciabili e documentate da ricevute firmate dalla lavoratrice e accompagnate da contratto di lavoro.
Attenzione: questa detrazione è cosa diversa dalla deduzione dei contributi previdenziali prevista per tutti i lavoratori domestici. In questo caso si tratta di una detrazione specifica prevista per l’assistenza a persone con gravi limitazioni di autonomia e si collega anche alle agevolazioni riconosciute dalla Legge 104 per chi assume una badante in presenza di un familiare non autosufficiente.
Dichiarazione redditi badante e altri obblighi fiscali: scegli solo i professionisti
Fare la dichiarazione dei redditi non è solo un dovere, ma è un modo per tutelare sé stessi e il proprio lavoro, evitare sanzioni e ottenere benefici fiscali importanti.
Per una badante regolarmente assunta, dichiarare il reddito non significa soltanto “mettersi in regola”, ma anche accedere a rimborsi, bonus e agevolazioni che possono fare la differenza a fine anno.
Anche per le famiglie datrici di lavoro, conoscere questi aspetti è fondamentale, non solo per agire in modo corretto, ma per supportare la lavoratrice nei suoi adempimenti e ridurre il rischio di controlli.
Se ti sembra complicato orientarsi tra modelli, scadenze e documenti, non preoccuparti: c’è chi lo fa ogni giorno con competenza.
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