
Badante notturna: mansioni e stipendio per l’assistenza notturna
Quando una persona cara ha bisogno di supporto anche durante le ore notturne, la figura della badante notturna rappresenta una soluzione preziosa.
Si tratta di un servizio molto richiesto da famiglie che assistono anziani, persone con disabilità o malati cronici che, durante la notte, possono avere bisogno di aiuto o di un controllo costante.
In questo articolo, pensato per le famiglie che devono affrontare situazioni di fragilità notturna, spieghiamo in modo chiaro e aggiornato cosa comporta assumere una badante per il turno notturno: dalle tipologie di servizio fino al contratto e allo stipendio badante notturna non convivente aggiornato.
Ti aiutiamo a fare scelte consapevoli e sicure per il benessere dei tuoi cari.
Badante Notturna non convivente: differenza tra assistenza e presenza
La badante notturna è una figura professionale che presta servizio nelle ore serali e notturne, generalmente dalle 21:00/22:00 fino alle 7:00/8:00 del mattino.
Il suo compito è quello di garantire sicurezza, protezione e supporto all’assistito durante una fascia oraria in cui i familiari spesso non possono essere presenti.
È una presenza rassicurante che consente alla famiglia di affrontare con maggiore serenità situazioni come:
- malattie croniche (Alzheimer, Parkinson, Demenza senile);
- disabilità motorie o cognitive;
- convalescenza post-operatoria;
- fragilità legate all’età avanzata.
Ma quali sono le modalità operative previste? Qui entra in gioco la distinzione tra presenza e assistenza di una badante notturna.
Presenza notturna badante non convivente
La presenza notturna di una badante non convivente prevede che la badante sia in casa durante la notte, ma senza un obbligo di assistenza continua.
In pratica, la lavoratrice può riposare in una stanza separata e deve intervenire solo in caso di reale necessità. Per esempio se l’assistito ha bisogno di andare in bagno, se si sveglia spaventato, o se si verificano situazioni di emergenza.
È quindi un servizio pensato per anziani relativamente autosufficienti o che hanno un sonno regolare, ma per cui la famiglia desidera comunque garantire un controllo discreto e rassicurante durante la notte.
Assistenza notturna badante
Diversa è la situazione della assistenza notturna vera e propria. In questo caso, la badante notturna ha il compito di restare sveglia per l’intera durata del turno, pronta a garantire supporto attivo e continuo.
Questa modalità è necessaria quando:
- l’assistito si sveglia spesso durante la notte;
- ha bisogno di aiuto per spostarsi, assumere farmaci o essere controllato frequentemente;
- soffre di agitazione notturna, insonnia o patologie che richiedono un monitoraggio costante.
In questi casi, il contratto deve prevedere un chiaro riconoscimento della natura del lavoro. La badante non può essere chiamata per una “presenza” ma di fatto deve gestire esigenze continue. Il rispetto delle regole contrattuali è essenziale per garantire qualità del servizio e tutela dei diritti della lavoratrice.
La scelta tra presenza notturna badante non convivente e assistenza notturna vera e propria va fatta in modo consapevole, con il giusto contratto e in accordo con la badante stessa. In questo modo si garantisce un servizio efficace e sereno, senza incomprensioni.
Per le famiglie, affidarsi a un’agenzia specializzata come Gallas Group permette di essere accompagnati nella definizione del contratto più adeguato, rispettando le esigenze di assistito e lavoratrice e costruendo così un rapporto di lavoro chiaro e sereno fin dal primo giorno.
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Badante convivente: può fare anche le notti?
Un altro dubbio che ci viene posto spesso dalle famiglie riguarda il ruolo della badante convivente: può occuparsi anche dell’assistenza notturna?
È importante chiarire che la badante convivente, per contratto, non svolge un’attività di assistenza notturna continuativa. Ha infatti pieno diritto al riposo notturno e la sua eventuale attività durante la notte si configura come presenza notturna, non come assistenza attiva. Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico sul tema è molto chiaro: la badante convivente ha diritto a 11 ore di riposo continuativo ogni 24 ore.
Cosa significa concretamente? Che la badante convivente può intervenire solo in caso di emergenze, che devono avere carattere di imprevedibilità e sporadicità.
Non è legittimo, aspettarsi che la badante gestisca abitualmente risvegli notturni frequenti o situazioni che richiedano un monitoraggio costante. Chiederle di alzarsi ogni notte per più volte, o di restare sveglia in caso di agitazione frequente dell’assistito, è il modo migliore per compromettere la qualità del rapporto di lavoro.
Quindi, se l’assistito ha notti agitate o frequenti bisogni notturni, è necessario prevedere una figura specifica per l’assistenza notturna (con contratto e turnazione adeguati). Costa di più pagare due persone? Forse sì nell’immediato, ma è sicuramente più sostenibile e corretto che dover cercare una nuova badante ogni due settimane.
Per approfondire tutti i servizi disponibili e capire come scegliere il profilo più adatto, puoi consultare anche la nostra guida completa: SERVIZIO BADANTI
Assistenza notturna: le mansioni della badante
Comprendere bene quali siano le mansioni della badante notturna, cosa può fare e cosa, invece, non può fare, è fondamentale sia per chi assume sia per chi lavora.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono i compiti che una badante notturna è normalmente chiamata a svolgere:
- Supporto alla mobilità notturna: aiutare l’assistito ad alzarsi dal letto, accompagnarlo in bagno, cambiarne la posizione per prevenire piaghe da decubito.
- Monitoraggio dello stato di salute: vigilare sul sonno, controllare parametri vitali (pressione, battito, respirazione) nei casi più complessi.
- Somministrazione di farmaci: supportare l’assistito nell’assunzione di eventuali farmaci prescritti dal medico, che devono essere assunti durante la notte.
- Gestione dell’igiene personale: aiutare il paziente a lavarsi o a cambiarsi se necessario.
- Compagnia e rassicurazione: offrire una presenza umana e accogliente durante le ore notturne, importante soprattutto per anziani fragili o disorientati che possono soffrire di ansia o solitudine notturna.
- Gestione delle emergenze: sapere come agire in caso di eventi critici come crisi respiratorie, dolori acuti o cadute, e attivare tempestivamente l’intervento medico o contattare i familiari
Badante notturna e badante diurna: cosa cambia?
Rispetto alla badante diurna o convivente, la badante notturna ha un ruolo ben specifico.
Infatti, non si occupa della pulizia della casa o della preparazione dei pasti, ma fornisce un supporto mirato e dedicato per garantire la sicurezza e il benessere dell’assistito durante le ore notturne, che per molte persone fragili rappresentano i momenti più delicati.
Assistenza notturna in ospedale o RSA: differenze con una badante a casa
Dopo aver visto come cambia il ruolo tra badante diurna e badante notturna, c’è un’altra distinzione importante che spesso genera dubbi nelle famiglie: quella tra l’assistenza notturna in casa e l’assistenza notturna in ospedale o RSA. Si tratta di due contesti molto diversi, che richiedono approcci e competenze differenti.
Quando si opta per un servizio di assistenza notturna domiciliare, la figura chiave è proprio la badante notturna. Si tratta di un tipo di assistenza molto personalizzato, che permette all’assistito di restare nel proprio ambiente familiare, un aspetto che spesso riduce lo stress e favorisce un maggiore benessere psicologico.
Dal punto di vista dei costi, l’assistenza notturna a casa è generalmente più sostenibile rispetto a un ricovero in RSA, con tariffe che variano in base al tipo di contratto scelto (presenza notturna badante non convivente o assistenza notturna badante non convivente) e al livello di supporto richiesto.
Quando invece parliamo di assistenza notturna in ospedale, il contesto cambia radicalmente. In questo caso le famiglie possono decidere di integrare l’assistenza già fornita dal personale sanitario della struttura con una figura dedicata che assista il proprio caro durante la notte.
Qui le opzioni sono due:
- badante in ospedale: offre supporto di base, compagnia e aiuto nelle attività quotidiane dell’assistito (alzarsi, mangiare, igiene personale, cambio di posizione). Non svolge attività mediche.
- assistenza infermieristica notturna: è garantita da personale sanitario qualificato (infermieri professionisti), in grado di somministrare farmaci, gestire flebo, monitorare parametri clinici e affrontare situazioni di emergenza.
Stipendio badante notturna non convivente: quanto costa?
Un’altra domanda che le famiglie ci pongono spesso riguarda i costi da sostenere per uno stipendio badante notturna.
In altre parole: quanto costa una badante notturna al mese?
La risposta dipende da diversi fattori, in particolare dal tipo di contratto applicato e dal livello di assistenza richiesto. È fondamentale partire sempre dal rispetto del CCNL Colf e Badanti, che garantisce tutele sia per la lavoratrice sia per la famiglia, ed evita brutte sorprese legate a contratti non regolari.
Per la badante notturna, stipendio e inquadramento dipendono dal tipo di impegno richiesto e dal livello di autosufficienza dell’assistito. Secondo il CCNL, i livelli principali sono:
- BS: per l’assistenza a persone autosufficienti;
- CS: per persone non autosufficienti senza particolari competenze richieste;
- DS: per assistenza a non autosufficienti con necessità sanitarie e certificazione OSS/OSA.
Ecco una sintesi chiara dei minimi retributivi mensili aggiornati al 2025:
Livello stabilito da CCNL | Costo mensile – Minimi retributivi aggiornati al 2025) |
---|---|
BS | 1 154,58 € |
CS | 1 308,53 € |
DS | 1 616,46 € |
A questi valori di stipendio badante notturna non convivente si aggiungono poi:
- contributi previdenziali a carico della famiglia;
- contributi a Cassa Colf;
- quota per ferie, tredicesima e TFR.
Facendo i conti reali, per esempio, per una badante livello CS a 40 ore settimanali, il costo totale per la famiglia può arrivare intorno ai 1.830 € mensili.
Attenzione però: come abbiamo accennato, se nel corso della notte la badante deve intervenire ripetutamente per svolgere attività di assistenza, il contratto dovrà essere rivisto per adeguarsi alla reale natura del lavoro svolto e ai nuovi minimi retributivi degli stipendi per badanti (aggiornati nel 2025).
Assistenza notturna badante non convivente: i vantaggi
Scegliere un servizio di assistenza notturna badante non convivente porta numerosi vantaggi, sia per la persona assistita sia per i suoi familiari.
Il primo beneficio è legato alla sicurezza e al benessere dell’assistito. Durante la notte, situazioni come cadute, malesseri improvvisi o stati di disorientamento sono più frequenti. La presenza di una badante notturna competente e attenta consente di prevenire incidenti e garantire un intervento tempestivo in caso di emergenza.
Inoltre, avere una presenza notturna badante non convivente riduce il senso di solitudine e di ansia che molte persone fragili sperimentano durante le ore notturne. La compagnia, l’ascolto e il supporto offerti dalla badante contribuiscono a creare un clima più sereno e a migliorare la qualità del riposo dell’assistito.
Dal punto di vista della famiglia, un altro vantaggio importante è la possibilità di alleviare lo stress e il carico emotivo. Sapere che un professionista qualificato è presente durante la notte permette ai familiari di riposare più tranquilli, con la certezza che il proprio caro è seguito con attenzione.
Infine, l’assistenza notturna personalizzata permette di costruire un servizio su misura, evitando soluzioni più rigide e spesso più costose come il ricovero in RSA. Per i casi più complessi, in cui l’assistito necessita di cure sanitarie specifiche, è possibile valutare un supporto combinato con assistenza infermieristica notturna, integrando così le competenze della badante con quelle di un professionista sanitario.
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