Si dice badanti, si legge occupazione

La Gallas sbarca in città: Alberto, 32 anni, è il più “vecchio”. Primo giorno: 40 richieste

 

E’ un settore che non conosce crisi e che veleggia col vento in poppa: Gallas Group, agenzia di badanti e colf, lunedì scorso ha aperto i battenti in città.
Già attiva a Udine, Cervignano e Trieste, Gallas Group è guidata dai fratelli udinesi Alberto e Lorenzo Gallas ed è nata nel 2013.

Nel giorno di apertura a Pordenone si sono presentate già dieci famiglie in cerca di badante e una trentina di persone in cerca di lavoro.

«Realtà strutturate come la nostra – ha spiegato Gallas – non se ne vedono in giro. Esistono cooperative che si occupano di questo settore, ma agenzie di lavoro ancora no».

Alberto, 32 anni, è il più “anziano” all’interno del gruppo, formato da una decina di persone. Proviene dal mondo bancario e, occupandosi di mutui, ha avuto modo di constatare, parlando con i clienti, di quanto numerosa fosse la domanda in questo settore, così come la ricerca di lavoro. Allo stesso tempo, non c’era una strutturazione che facesse incontrare domanda e offerta. Da quei l’idea, risultata vincente.

Ma Gallas è un’agenzia che offre il servizio alle famiglie e, a mano a mano che si presentano le domande, l’agenzia cerca il personale. «Un consulente del lavoro – ha spiegato – si occupa degli aspetti burocratici: contratti, paghe e quanto serve per regolarizzare la badante. L’assunzione comunque avviene direttamente dalla famiglia. Noi garantiamo inoltre un servizio per sostituzioni temporanee o definitive».

Il Fvg è una regione all’avanguardia in questo settore: con i contributi del Fap, il fondo dell’autonomia possibile, in base all’ISEE si possono ottenere da 500 a 1.000 euro al mese. Se si tiene presente che una badante costa circa 1.300 euro al mese per famiglia, si capisce che il contributo regionale copre gran parte delle spese.

La figura tipo richiesta dalle famiglie è solitamente donna, dai 35 ai 45 anni. Di cinquemila persone con cui l’agenzia ha effettuato colloqui di lavoro, 1.200 sono italiane («ma solitamente le italiane non prevedono la convivenza in famiglia», ha precisato Gallas), un migliaio romene, 700 ucraine e via di seguito.

«Il nostro range va dai 20 ai 70 anni – ha spiegato – ma è l’età intermedia quella più richiesta. Quindi, in questo settore, non si esce mai dal circuito lavorativo. Se una persona lavora bene, qui non troverà mai crisi: se si termina un contratto, nel giro di un mese si trova lavoro».

 

Fonte: il Messaggero Veneto

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