assegni di cura: anziano aiutato ad alzarsi da una badante

Gli assegni di cura: cos’è il contributo Fap

Assistere e prendersi cura di persone non autosufficienti non è un compito semplice. Spesso le famiglie si ritrovano a dover riorganizzare la propria quotidianità, personale e lavorativa, pur di riuscire a garantire ai propri cari non autosufficienti la possibilità di rimanere presso il proprio domicilio. Proprio per supportare la decisione di queste famiglie di non ricorrere a ricoveri in strutture residenziali, molte regioni e comuni hanno deciso di erogare degli assegni di cura, ovvero dei sussidi economici rivolti ad anziani e persone non autosufficienti che necessitano di assistenza continua che può essere garantita a domicilio. Scopriamo qualcosa di più sugli assegni di cura e dedichiamoci ad approfondire cos’è il contributo FAP erogato dalla regione Friuli-Venezia Giulia.

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Cosa sono gli assegni di cura

Gli assegni di cura sono contributi, spesso chiamato anche “assegni terapeutici”, gestiti dai Comuni e dalle Regioni italiane e volti a sostenere anziani e persone non più autosufficienti. Dei sussidi economici mensile, insomma, che hanno l’obiettivo di promuovere la domiciliarità e ridurre il ricorso ai ricoveri in strutture residenziali di chi necessita di assistenza continua. In effetti, abbiamo già scritto di quanto le persone stringano legami affettivi non soltanto con le persone ma anche con i luoghi e di quanto quindi mantenere inalterata la quotidianità di chi necessita assistenza possa rivelarsi importante in questo articolo dedicato al dilemma “badante o casa di riposo?”. Gli assegni di cura entrano in campo proprio per questa ragione: garantire a chi necessità di assistenza e cure la possibilità di riceverle nella propria casa.

Gli assegni di cura, insomma, non hanno niente a che vedere con l’assegno di accompagnamento o con la pensione di invalidità che vengono riconosciuti e pagati dall’Inps. Trattandosi di prestazioni indipendenti, le due misure assistenziali sono compatibili ed è quindi probabile che chi percepisce l’indennità di accompagnamento possa ricevere anche l’assegno di cura.

Come si ottiene l’assegno di cura: i requisiti e l’importo

Prima di proseguire, è doveroso sottolineare che l’assegno di cura non è un sussidio previsto e disponibile in tutte le realtà locali. Vi sono infatti Regioni e Comuni che non lo prevedono affatto ed è quindi necessario informarsi presso il proprio Comune di residenza.

Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Sardegna sono dotate di specifici regolamenti e delibere mentre nelle altre regioni l’assegno di cura viene gestito attraverso regolamenti comunali.

Anche i requisiti per ottenere l’assegno di cura sono quindi diversi poiché non si basano su regolamenti nazionali condivisi ma sulle scelte autonome delle singole regioni.

In termini generali, possiamo dire che in linea di massima le regioni e i Comuni impiegano come requisiti per accedere al finanziamento:

  • Disabilità fisica o demenza;
  • Condizione di gravità espressa dall’art.3 comma 3 legge 104/92;
  • Reddito Isee;
  • Certificato medico che dichiari la non autosufficienza
  • Presenza o meno di assistenti familiari

Come per i requisiti, anche l’importo degli assegni di cura non è regolamentato da una legge nazionale. L’importo varia, infatti, a seconda della Regione.

Come fare domanda per gli assegni di cura

Considerate tutte queste variabili è importante fare riferimento alle informazioni condivise dal Comune di residenza o dalla regione che, attraverso bandi dedicati, indica le scadenze per fare domanda, i requisiti necessari e tutti i documenti che è necessario allegare.

assegno di cura, contributo FAP: il contributo Fondo per l'Autonomia Possibile del Fvg

Gli assegni di cura in Friuli-Venezia Giulia: il contributo FAP Fondo Autonomia Possibile

Il contributo FAP, ovvero il Fondo per l’Autonomia Possibile, è un intervento regionale rivolto a chi, non più autosufficiente, richiede assistenza e cure per mantenere una normale vita di relazione (LR 6/2006, art.41). L’intervento ha lo scopo di sostenere le situazioni di non autosufficienza trattate a domicilio.

Le domande devono essere presentate direttamente da chi necessita di servizi assistenziali o dai familiari presso il Servizio Sociale dei Comuni o al distretto sanitario.

Saranno poi i Servizi territoriali a mettere a punto un progetto su misura e condiviso con il richiedendo (o chi ne fa le veci) e il suo medico curante. L’esito di questo progetto concorre a determinare la concessione del contributo, che tiene presente da una parte la capienza di budget e dall’altra le caratteristiche delle persone interessate che potranno accedere agli interventi di cui parleremo a breve. Infatti, il contributo FAP Fondo per l’Autonomia Possibile, si suddivide in diverse tipologie d’intervento: Assegno per l’Autonomia, Contributo per l’Aiuto Familiare, Sostegno alla Vita Indipendente.

APA: Assegno Per l’Autonomia

Il contributo APA, Assegno Per l’Autonomia, è un intervento che si rivolge a persone con grave non autosufficienza e ai familiari che se ne prendono cura e punta a sostenerne l’accudimento a domicilio. In particolare, si rivolge quindi a:

  • Persone non autosufficienti di età pari o superiore a 65 anni;
  • Persone affette da gravi patologie dementigene;
  • Persone con disabilità grave (art.3 comma 3 legge 104/92).

Ad ogni modo, il livello di gravità e disabilità viene accertato dai Servizi territoriali con appositi strumenti valutativi.

Requisiti e importi economici: tra i requisiti per usufruire dell’Assegno Per l’Autonomia vi è un Isee del nucleo familiare inferiore ai 30.000,00€. Gli importi di questo assegno di cura variano a seconda della gravità e dell’ISEE e vanno da un minimo di 1.548,00€ ad un massimo di 6.204,00€ ma possono arrivare a 6.816,00€ per le gravi demenze.

CAF: Contributo per l’Aiuto Familiare

Il Contributo per l’Aiuto Familiare CAF è un beneficio economico cui scopo consiste nell’aiutare economicamente le persone che, in condizione di grave non autosufficienza, necessitano dell’aiuto di assistenti familiari e badanti con regolare controllato di lavoro, con contratti non inferiori alle 20 ore settimanali.

Requisiti e importi economici: si richiede che, per beneficiare del contributo CAF, l’Isee non superi la soglia dei 30.000,00€, sia documentata la condizione di non autosufficienza e vi sia un contratto in essere non inferiore alle 20 ore settimanali. Come per il l’assegno di cura APA, anche il Contributo Per l’Aiuto Familiare ha un importo che varia da un minimo di 2.760,00€ ad un massimo di 10.920,00€ fino a raggiungere un massimo di 12.000,00€ per le demenze gravi.

Altri contributi

Per tutte le informazioni di dettaglio sugli assegni di cura validi per il Friuli-Venezia Giulia si consiglia di visitare il sito della regione fvg.

In effetti, la regione prevede ulteriori contributi:

  • SVI, Sostegno alla Vita Indipendente: rivolto a persone tra i 18 e i 64 anni di età in grado di autodeterminarsi ma in condizione di grave disabilità allo scopo di facilitare i percorsi di inserimento sociale e lavorativo;
  • SAF, Sostegno ad altre forme di emancipazione e di inserimento sociale: rivolto a persone tra i 12 e i 64 anni di età che non sono in grado di autodeterminarsi ma possono tuttavia essere inserite in progetti finalizzati alla partecipazione sociale e all’emancipazione, anche parziale, dalla famiglia;
  • Sostegno a progetti sperimentali in favore di persone con problemi di salute mentale: rivolto a persone con gravi problemi di salute mentale con lo scopo di favorirne un’effettiva riabilitazione e inclusione sociale grazie a progetti articolati su assi di intervento quali casa e habitat sociale, lavoro e formazione, socialità e affettività.

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